Palcoscenico della legalità / Laboratori nelle scuole: Calabria

Un capitolo quasi a parte questo dedicato ai laboratori che abbiamo svolto in Calabria. Dopo anni di lavoro siamo riusciti ad arrivare in questa regione che per storia e cultura abbiamo nel cuore.
 Un programma intenso.
Dal 19 al 23 gennaio 2020 abbiamo attraversato la regione. Siamo partiti da Lamezia Terme, siamo stati a Polistena, a Locri a Bovalino e ancora a Cittanova e Gioiosa Ionica.
L’abbiamo attraversata da nord a sud, da est a ovest incontrando molte realtà, dedicandoci alla formazione dei Formatori e ai laboratori nelle scuole.

Per raccontare di questi giorni ci serviamo delle parole di Carmen Bagalà, educatrice, Referente formazione Libera Locride e formatrice per i Laboratori nelle scuole del Palcoscenico della realtà.

Un racconto a puntante, partendo dai primi due giorni di viaggio.
Arrivo a Lamezia da Pisa, aspetto Noemi (Caputo project manager di Co2 Crisis Opportunity onlus) e gli altri. Guardo a terra, avrà piovuto di recente… le crepe nella terra sono ancora vivide. Un’immagine delle crepe di questo territorio, attraverso queste crepe sarà il nostro viaggio, chissà se sarò all’altezza di accompagnarli!

Arrivati a Lamezia Terme, il 19 gennaio, incotriamo Sabrina Garofalo.Arricchente lo scambio con Sabrina, è stato bello vedere gli attori interessati e preparati ad ‘accogliere’ e far proprio ciò che veniva raccontato“.

Proseguiamo il nostro viaggio ed arriviamo a Polistena dove visitamo la realtà di Goel e incontriamo padre Stefano Caria della Comunità Don Luigi Monti.
Padre Stefano…il profumo degli oli essenziali egli agrumi, ricordo di infanzia e spensieratezza…tutto quello che invece mancava nelle sue parole…positive sì, ma con uno sguardo a ciò che ancora non si può fare…tipo far lavorare nell’azienda di biocosmesi tanti ragazzi…ad oggi  solo 2“, racconta Carmen.

Lunedì è la giornata dedicata alla Formazione dei Formatori e ai laboratori degli insegnanti.
Il primo incotro è con Vincenzo Lucariello – Presidente di Goel, Gruppo Cooperativo.
Ci siamo! Si entra nel vivo di questi giorni. Vincenzo la mattina cita una frase da un libro, “Rigenerare i poteri ” di Walter Wink.
Quando lo ha citato in realtà a me è venuta in mente un’altra frase dello stesso: ‘è pericoloso impegnarsi in battaglie non violente affianco di coloro che non hanno fatto i conti con la loro violenza interiore’. Questa frase perché già pensavo alle giornate che ci aspettavano e, parafrasandola, ho subito pensato che per noi –  che della giustizia sociale e della lotta alla criminalità ne avevamo fatto un baluardo – era fin troppo facile andare in classe ed arrogarsi il diritto di ‘salire in cattedra’ ma questo non doveva succedere perché quei temi i ragazzi che avremmo incontrato ce li avevano marchiati dentro, e, purtroppo, alcuni di loro non ci avevano ancora fatto i conti
“.

Della Formazione degli insegnanti Carmen ci racconta “Il ricordo più vivo sono i volti inizialmente disorientati alle proposte di Daria D’Aloia (attrice e formatrice di Co2 Crisis Opportunity Onlus) di mettersi in cerchio e giocare…peggio di un esame!  Ed il cambiamento della mimica una volta finito il laboratorio. E’ stato quasi un atto liberatorio…mi convinco sempre più che si può fare tutto con il gioco…ed allo stesso tempo niente per gioco.”

Finito il laboratorio ci prendiamo un po’ di tempo per ascoltare le testimonianze di Deborah Cartisano e Stefania Grasso.
Deborah Cartisano, la figlia del fotografo di Bovalino sequestrato e barbaramente ucciso dalla ‘ndrangheta. “Mi commuovo, come sempre accade quando accompagno Deborah nelle testimonianze, non per la storia in sé, non per il sequestro e la morte del padre -Lollò-, per la lettera che gli è stata inviata da uno dei carcerieri, mi commuovo sempre quando racconta di lei di come voleva fortemente che questa cosa non succedesse più a nessuno e colgo la grandezza di quella piccola ed esile donna che ho davanti” .

E poi Stefania Grasso figlia del commerciante Vincenzo Grasso ucciso nel 1989 a Locri dalla ‘Ndrangheta.

Il nostro viaggio prosegue…
Un grazie speciale a Carmen Bagalà per il suo racconto.