È no, io parlo invece, devo dire le cose come stanno, aah mamma mia quanto parlo. Non mi sto zitta io, no, avete capito! Io parlo.
Oggi 6 maggio alle ore 10.00, davanti alla azienda di Maria Chindamo, in contrada Montalto a Limbadi il Sit-in #ioparlo
organizzato in occasione dell’ottavo anniversario della scomparsa.
Impreditrice 42enne e mamma di tre figli, Maria Chindamo era originaria di Laureana di Borrello, nel Reggino. Aveva acquistato i terreni che erano stati di proprietà del marito, Ferdinando Puntorirero, morto un anno prima da suicida. Dopo la morte di Puntoriero, Chindamo aveva intrapreso una nuova relazione e con il compagno aveva iniziato a gestire i terreni agricoli che erano stati del marito. Il tutto contro la volontà di alcune cosche di ‘ndrangheta del Vibonese, che da tempo avevano messo gli occhi su alcuni terreni che la donna aveva acquisito. Chindamo sarebbe quindi morta a causa dello specifico interesse del clan Mancuso che voleva prendere il controllo dei campi nelle mani della 42enne uccisa. Un’omicidio efferato, senza scrupoli.
Da quel momento la famiglia Chindamo sostenuta da Libera, dal Centro Comunitario Agape, da GOEL Gruppo cooperativo, da Comunità Progetto Sud, dal Comitato Controlliamo Noi Le Terre Di Maria e Penelope Italia Odv, ogni 6 maggio, si ritrova davanti al cancello dove fu trovata l’auto di Maria.
Ogni anno, il 6 maggio, rappresenta un momento importante di partecipazione e di costruzione di un percorso collettivo in cui anime diverse, attori sociali e istituzionali del territorio collaborano affinchè la vita e la scomparsa di Maria Chindamo possano sempre più diventare testimonianza viva, il segno tangibile del desiderio di cambiamento e di presa di coscienza di chi ogni giorno sceglie da che parte stare. Oltre alle autorità presenti, ai e alle rappresentanti delle associazioni e gruppi cooperativi, un importante contributo verrà condiviso dalle numerose scuole calabresi che hanno aderito all’iniziativa con percorsi curriculari, importante segnale della presenza di una comunità educante attenta al territorio. Durante il sit-in, la rete organizzatrice proporrà un flash-mob “#ioparlo”, che vedrà la partecipazione ed il coinvolgimento di tutte e tutti coloro che saranno presenti davanti al cancello e che i propri corpi e la propria voce continueranno a far parlare Maria Chindamo e a ribadire il fallimento di chi invece, avrebbe voluto il silenzio.
Quest’anno, primo anno in cui la storie di Maria Chindamo è stata inserita nella drammaturgia dello spettacolo “Se dicessimo la verità – Ultimo capitolo”, di Giulia Minoli e Emanuela Giordano, parte integrante del nostro progetto nazionale Palcoscenico della Legalità abbiamo deciso di sostenere attivamente l’iniziativa grazie ad un monologo dedicato a Maria Chindamo che l’attrice Lucia Limonta porterà in scena in un’incursionne teatrale.
Una giornata importante che ancor più quest’anno, alla luce delle evidenze investigative e con l’inizio del processo che si sta celebrando in Corte d’Assise di Catanzaro, vuole essere segno tangibile di una Calabria che non si arrende al potere criminale, che continua a costruire percorsi di libertà, di liberazione, di lavoro, di cittadinanza e di democrazia.