Luce come riscatto, memoria come seme di giustizia
Per l’associazione CCO – Crisi Come Opportunità illuminare il 6 maggio non è solo un gesto simbolico: è un atto politico, culturale, umano. È un’azione che unisce memoria e futuro.
Perchè? Per chi?
Per Maria Chindamo, donna libera, madre, imprenditrice, uccisa perché ha scelto di non piegarsi.
In un contesto ad altissima densità mafiosa, ‘ndranghetista, Maria aveva deciso di restare. Di coltivare la terra. Di fare impresa. Di vivere secondo i suoi valori. Quel coraggio è stato punito con la sparizione violenta. Quel coraggio, oggi, genera bellezza.
È da questa consapevolezza che nasce il progetto “Illuminiamo le terre di Maria”, promosso da CCO e sostenuto da Artemide, con il coinvolgimento di studentesse e studenti dell’Istituto Itg, Iti e Ite di Vibo Valentia, e il sostegno del Comitato Controlliamo noi le terre di Maria, composto da Centro Comunitario AGAPE, Goel, LIBERA Locride, Penelope, Comunità Progetto Sud, il 6 maggio, attraverso la realizzazione di una scultura commemorativa dell’artista Luigi Camarilla, si trasformerà un luogo segnato dalla violenza in uno spazio di luce, memoria e rinascita.
Illuminare le terre di Maria significa riscrivere il senso di quel territorio. Significa togliere spazio al buio dell’omertà, della paura, del controllo patriarcale e mafioso, e dare voce alla bellezza della libertà, della giustizia, della collettività.
Per CCO, ogni crisi è anche un’opportunità. Il 6 maggio diventa allora un giorno per ricordare, ma anche per costruire. Un giorno per guardare al passato senza distogliere lo sguardo, ma con la forza di chi vuole trasformarlo. Con le mani nella terra e lo sguardo al futuro.
Perché la luce è scelta. E scegliere di illuminare è scegliere di non dimenticare.
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