Il progetto Ponti: cultura e teatro per la cittadinanza attiva nasce dall’evoluzione di alcuni dei maggiori progetti di CCO – Crisi Come Opportunità che, da più di dieci anni, hanno l’obiettivo di affermare come la cultura, la musica e il teatro siano strumento, collante e leva per l’educazione alla cittadinanza attiva, la legalità e il superamento delle marginalità.
Nello specifico in Calabria si porta avanti un’azione di sistema e complessa, nei territori, nelle scuole nell’IPM Paternostro di Catanzaro, nella cornice dell’educazione alla cittadinanza attiva, alla legalità, alle questioni di genere e ai sentimenti, in un’ottica di cambiamento e sviluppo territoriale. In Piemonte, si sperimentano modelli, si creano reti e collaborazioni, istituzionali e di settore, al fine di replicare e valorizzare l’esperienza sui territori, nelle scuole e all’innterno dell’IPM Ferrante Aporti di Torino.
Laboratori di educazione alla legalità nelle scuole in Piemonte e Calabria, condotti dagli stessi attori e formatori che gi studenti incontrano poi in teatro durante la visione dello spettacolo “Se dicessimo la verità – ultimo capitolo” oppure da formatori della squadra di CCO-Crisi Come Opportunità. Attraverso giochi di ruolo, esercizi di concentrazione, di ascolto dell’altro, di condivisione, gli studenti vengono spinti a ragionare sui concetti di legalità e impegno civile. Vengono analizzate vicende che riguardano le realtà territoriali specifiche in cui vivono e studiano le classi coinvolte, con l’obiettivo di stimolarle a osservare il proprio comportamento quotidiano, quello della propria famiglia, del quartiere, nell’ottica di assunzione di responsabilità e cittadinanza attiva.
Nel corso degli incontri si introducono i temi affrontati nello spettacolo a cui assisteranno le scuole.
Grazie alla collaborazione con Italia Che Cambia abbiamo deciso di contribuire alla valorizzazione del movimento di realtà associative e imprenditoriali che hanno deciso da che parte stare e che quotidianamente contribuiscono al cambiamento del territorio. Un lavoro di mappatura e di approfondimento al fine di affermare la possibilità di cambiamento in un territorio difficile e offrire occasioni concrete di opposizione alle logiche della ‘ndrangheta. Nel corso del progetto saranno localizzate associazioni e realtà del territorio che mettono in campo azioni finalizzate ad apportare un cambiamento nel contesto, contrastando la criminalità organizzata ma anche la visione patriarcale della società e l’immobilità del tessuto sociale. Cliccando su ciascuna realtà si potraano leggere approfondimenti, foto e video.
Le storie sono inserite all’interno della mappa interattiva di Italia Che Cambia.
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Mettere in piedi un sistema per cui sul territorio rimarrà una squadra di formatori, altamente formati, che potrà lavorare nelle scuole della regione sulle questioni di genere e sul contrasto agli stereotipi. Si prevede, infatti, una formazione di formatori e formatrici che seguiranno le scuole e gli insegnanti, in collaborazione con l’Associazione Scosse e il Centro studi Women’s Studies dell’UNICAL, a cui seguiranno interventi laboratoriali sulle questioni di genere e il contrasto alla violenza destinati agli studenti di alcune scuole della Locride, fra cui Bovalino, della Piana di Gioia Tauro, fra cui Polistena, di Catanzaro e di Crotone.
Con ciò si intende elaborare forme di accompagnamento che coinvolgano le reti comunitarie ed associative, con meccanismi di progettazione sociale allargata nonché di rigenerazione degli spazi fisici e sociali.
Dopo anni di progettualità sulla legalità, lo spettacolo “Se dicessimo la verità – ultimo capitolo” di Emanuela Giordano e Giulia Minoli, approda in Calabria, all’interno di un progetto di ampio respiro che vuole, attraverso il linguaggio del teatro, offrire stimoli e opportunità di conoscere e riflettere.
Oggi, presentiamo un’ulteriore evoluzione del progetto, con nuove storie, legate soprattutto alla ‘ndrangheta che si è insediata al Nord Italia, minacciando l’assetto urbanistico del territorio, le sue regole sociali, la sua storia “sana”.
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Il progetto Ponti decide di creare un “ponte” reale e concreto tra il mondo dentro e fuori il carcere minorile; avviare una comunicazione tra pari con tutti gli adolescenti e giovani adulti del territorio calabrese, soprattutto per coloro che hanno maggiori difficoltà e che maggiormente hanno subito l’assenza di investimenti sulla comunità educante.
Un laboratorio permanente di rap nell’Istituto penale per minorenni di Catanzaro, partner di progetto, sul modello del Presidio culturale permanente gestito da CCO a livello nazionale.
Il laboratorio si svolge all’interno di uno spazio dedicato, 1 volta a settimana per 12 mesi all’anno e coinvolge rapper professionisti, un’educatrice e un tecnico audio, al fine di favorire la scrittura e la registrazione di testi e musica, spesso trasformata in brani e videoclip. L’uso della musica rap, la lettura e la scrittura, diventano strumento di educazione emotiva e indagine per la costruzione di consapevolezza della propria individualità e delle proprie scelte personali, scardinare modelli devianti che spesso li hanno portati a quella condizione e favorire alternative possibili per il loro reintegro. Il progetto ha l’obiettivo di lavorare sui sentimenti dei ragazzi, troppo spesso inascoltati e mai indagati, potendo agire sulla leva che li induce a partecipare al crimine senza consapevolezza delle proprie azioni e conseguenze.
Nel Novembre 2022 è stato realizzato un laboratorio intensivo di musica rap nell’Istituto penale per minorenni Ferrante Aporti di Torino, condotto dal rapper e formatore Kento grazie alla collaborazione con l’Associazione SpazioZero e il rapper Emak che stabilmente realizza laboratori con i ragazzi all’interno dell’istituto.
Nell’ambito del programma culturale promosso da Biennale Democrazia, per la seconda edizione di seguito, CCO – Crisi Come Opportunità, ha proposto tre appuntamenti aperti al pubblico nati dell’esperienza dell’associazione con le scuole, gli istituti penali e la cittadinanza attiva attraverso strumenti culturali come la musica e il teatro, creando ponti fuori e dentro la società, fuori e dentro i territori.